Tutti abbiamo dei ricordi legati all’infanzia che ci riportano alle nostre radici più autentiche.
Per questo motivo voglio riferire ai lettori di Aruntam il racconto di Mariela che spero aiuterà a comprendere quanto siano importanti alcuni alimenti, per noi italiani “nuovi” o “esotici”, nella cultura e nelle tradizioni di altri paesi.
Per parlarvi dell’importanza della Quinoa nella mia vita, vorrei raccontarvi una esperienza della mia infanzia.
Come molti di voi sanno, i bambini tendono ad avere una certa preferenza per alcuni alimenti, rifiutandone altri: io in particolare non volevo mangiare la Quinoa.
Mia nonna, con cui ho passato tantissimo tempo da piccola, preparava numerosi piatti a base di Quinoa e amava ripetere che era un alimento eccellente che ci avrebbe fatto diventare forti e sani.
Provava in mille modi a convincere me e i miei cugini a mangiare la zuppa di Quinoa con patate e maiale. Preparava anche per colazione una “colada”, una bevanda dolce e calda a base di Quinoa a cui a volte aggiungeva l’uva passa, oppure i biscotti fatti con la farina di Quinoa.
Mia nonna provava a convincermi in tutti i modi. Una volta le è sfuggito che la zuppa era fatta di vermicelli (vista la forma della Quinoa una volta cotta in brodo) e questo, invece di motivarmi a mangiare, mi aveva molto spaventato.
Tutto questo durò fino a quando, durante un fine settimana, mia nonna preparò per il marito una bella zuppa di Quinoa e mio nonno, disturbato dalle nostre facce disgustate, ci sgridò e aggiunse che avremmo dovuto mangiare la Quinoa volentieri perché, se lo avessimo fatto, ci avrebbe ricompensato con una bella favola.
Noi, incuriositi, mangiammo velocemente la nostra zuppa e il nonno, come promesso, ci raccontò questa storia che non ho mai dimenticato.
Si dice che una volta, tanti anni fa, al tempo dei nostri antenati Inca, un bambino fin dalla tenera età si occupasse di sorvegliare gli orti: Las Chacras.
Il bambino cresceva nei campi e, diventato giovane, venne incaricato di custodire Las Chacras di notte per evitare che qualcuno rubasse i prodotti.
A volte il giovane andino si sdraiava sul prato per osservare le stelle e fu così che, una sera, notò una fulgida stella dorata il cui splendore lo conquistò.
Da quel momento ogni sera il ragazzo sognava di stare vicino alla sua amatissima stella.
Una notte, una di quelle in cui il cielo è più limpido delle altre, il giovane affascinato dalla visione della sua stella concentrò lo sguardo nel cielo e vide scendere dall’alto, a grande velocità, un gigantesco Condor, che si avvicinò a lui e lo invitò a salire a cavalcioni sul suo dorso.
Il ragazzo eccitato non se lo fece ripetere e immediatamente il Condor iniziò a volare sempre più in alto, fino a quando raggiunsero la stella più bella del firmamento: una meravigliosa stella dorata ricoperta da immensi campi di Quinoa.
Il giovane curioso correva entusiasta tra i rami di Quinoa sorpreso da questa nuova e strana pianta.
La stella felice accolse con gioia il giovanotto dell’altopiano andino che l’aveva ammirata dalla terra ogni notte, e gli offrì subito il suo cibo. Fu così che lui assaggiò per la prima volta la Quinoa.
La stella gli rivelò i grandi poteri di questo alimento. Per qualche tempo il giovane rimase ad abitare sulla meravigliosa stella, scoprendo che ogni giorno diventava un uomo più agile e intelligente.
Decise di chiedere alla stella di donargli il suo cibo prezioso da condividere con gli esseri umani.
La stella, che si era innamorata del ragazzo andino, acconsentì alla nobile richiesta e gli permise di tornare sulla terra con i semi di Quinoa.
Il giovane tornò al suo popolo e immediatamente seminò la Quinoa. Da quel momento la Quinoa diventò parte della dieta degli Incas. Capirono subito l’alto valore nutritivo dell’alimento e come consumarlo perché li faceva diventare più forti e più sani.
Si dice che gli Incas ringraziassero la preziosa stella per questo generoso dono offrendo sacrifici, e che il ragazzo ogni sera si sdraiasse nel campo per contemplare la sua adorata bellezza.
Questa è la storia che mio nonno mi raccontò, come aveva fatto suo nonno con lui, e così via via indietro nel tempo, e con la quale riuscì a farmi apprezzare le pietanze deliziose preparate con la Quinoa da mia nonna.
Quando avrò i miei bambini racconterò anche a loro questa storia.
Forse è vera, o forse è solo un mito… ma di certo c’è il potere generoso di questo alimento.
Mariela